ORGOGLIO DRAGONE: GRAZIE!!!!

wp-1480955330608.gif

Chi l’avrebbe detto Toni,
in quelle sere di vent’anni fa quando venivi i a prenderci in biblioteca per
passare a raccattare piloni tarantini, nani riccionesi e flanker radical-chic
sulla via per Cesano,
che ci saremmo ritrovati in una fredda mattina di dicembre sul prato malmesso
dell’arena civica ad ammirare centinaia di bambini correre dietro a una
palla ovale con quella stessa felicita’ incontenibile che abbiamo provato noi,
condividendo una smodata passione pe i valori che questo sport tramanda, sanciti nel nostro manifesto:
“Lealta’, rispetto, passione, condivisione e la gioia di stare assieme, questo vuole essere Rugby Parco Sempione”
Chi l’avrebbe detto Davide, David, Giorgio, Paolo, Abba, Tuzu e gli altri pioneri, cinque anni fa, quando ci trovavamo sul far della sera al parco a studiare un paio d’esercizi da far provare a qualche bimbo al nostro primo open day, che saremmo diventati una comunita’ di oltre cinquecento persone a far vivere il nostro sogno e un progetto concreto.
La giornata dell’Orgoglio Dragone ci ha permesso di riunirci tutti assieme, di
riconoscerci, di condivere la passione dei nostri figli, di toccare con mano i
cuore dei Dragoni,.
Vorremmo ringraziarvi tutti, uno ad uno, dal piu’ piccolo dei Dragoni al piu’
vecio dei Dragold, da chi ha affettato porchetta per ore con un’abnegazione
incredibile, a chi ha immortalato emozioni con foto e video, da chi ha
tracciato le linee del campo a chi ha arbitrato una partita, da chi ha fatto
una meta a chi ha sostenuto un compagno in difficolta’, da chi ha trasportato
tavoli a chi ha venduto cappellini, da chi ha bollito fagioli a chi ha raccolto
donazioni, da chi ha bevuto brule’ a chi ha portato salmone e torte salate.
L’orgoglio Dragone ripaga il tempo che ognuno di noi ruba alla propria famiglia
per organizzare un torneo, un terzo tempo, una trasferta, un post e un’ennesima
chat su whatsapp…
Sono passati cinque anni, ed e’ solo l’inizio.
Abbiamo 300 bimbi iscritti e non abbiamo ancora una casa
Grazie!

“Il progetto Rugby Parco Sempione viene da lontano:
da uno spogliatoio prefabbricato dove finisce la citta’, dal placcaggio di un
nano romagnolo a un colosso olandese in una primavera che sa di speranza, dal
agrodolce gusto di una sconfitta onorevole nel derby della tangenziale, da un
coro che non possiamo dimenticare in una calda notte abruzzese.
“Noi non mullemo mai.”
Lealta’, rispetto, passione, condivisione e la gioia di stare assieme, questo
vuole essere il Rugby Parco Sempione.”

photocredit: Antonella Siliberti, Daria Kluzer

si 

ORGOGLIO DRAGONE – gli educatori – parte 3

Manca un giorno al Festival di Rugby Parco Sempione. Oggi vi presentiamo Giacomo Tanca, Responsabile Under 10 e dell’atletica della Società.

Gli U10 sono tanti e giocano tutti insieme. Quando si diventa Dragoni d’Aria, nel gioco si affronta un passaggio da io a noi e la miglior strategia è farglielo vivere.  Per alcuni è più facile per altri un po’ meno, ma di sicuro tutti condividono questo discorso. Il rugby è divertimento e rispetto delle regole, perché se no non ci si diverte.”

Ci vediamo domani all’Arena.

Questi siamo noi.

#Orgogliodragone

ORGOGLIO DRAGONE con ASSOCIAZIONE 3.36 Per Barbara&Matteo

Rugby Parco Sempione sostiene nella giornata dell’Orgoglio Dragone di sabato 3 dicembre l’ASSOCIAZIONE 3.36 per Barbara&Matteo.
Un euro per ogni blocchetto di consumazioni, oltre alla raccolta fondi dei Dragold e alle donazioni che vorrete fare direttamente in Arena, andranno interamente all’associazione, il nostro Dragone Orvietano David, si occuperà personalmente di consegnare quanto riusciremo a raccogliere,
Facciamo cerchio….
336
ASSOCIAZIONE 3.36 PER BARBARA E MATTEO
La notte del 24 agosto 2016, alle ore 3:36, un terremoto di magnitudo 6.0 ha devastato il centro Italia, provocando la distruzione di Amatrice e la morte di 298 persone, tra cui i nostri fratelli Barbara e Matteo che, arrivati da poche ore, alloggiavano all’Hotel Roma.
Nei quattro giorni successivi al sisma, tantissime persone si sono unite a noi nella speranza che Barbara e Matteo potessero essere salvati dalle macerie e tornare alle loro vite. Nonostante il lavoro continuo ed instancabile dei Vigili del Fuoco e delle molte associazioni di volontari, dalla Protezione Civile alla Croce Rossa Italiana, purtroppo Barbara e Matteo non sono tornati.
I cittadini di Orvieto, le persone che li hanno amati ma anche i conoscenti, oltre ai parenti ed agli amici, si sono stretti attorno alle loro famiglie, rendendo più sopportabile il dolore e ricordando il valore e l’importanza di essere parte di una Comunità.
Nessun fiore è stato chiesto per il Funerale di Stato, ma donazioni per la Protezione Civile di Orvieto, che tanto si è spesa in quei giorni e ancora oggi, dopo le successive scosse del 26 e 30 ottobre che hanno messo ulteriormente in ginocchio la nostra Regione, continua ad impegnarsi affinché le persone, i paesi, le comunità non restino ancora più soli di fronte a catastrofi naturali di questa portata.
Grazie alle molte iniziative ed alle persone che hanno aderito, sono stati raccolti altri soldi. Ed è attraverso la fondazione di questa Associazione, senza scopi di lucro, che questi soldi potranno andare alla Protezione Civile di Orvieto per finanziare il primo progetto, individuato in una Cucina da Campo, con cui si potrà continuare ad assistere le popolazioni colpite dal terremoto. A Preci, quanto prima possibile, dove di 750 abitanti ne restano 250 nel centro di emergenza della Protezione Civile. 250 persone che non vogliono sfollare, andarsene, abbandonare la propria casa, la propria vita, i propri luoghi.
L’Associazione 3.36 per Barbara & Matteo, nata con la volontà di aiutare la Protezione Civile di Orvieto nel suo lavoro prezioso, desidera impegnarsi per continuare a raccogliere soldi da investire, secondo criteri di massima trasparenza, in attività a scopo benefico. Iniziative culturali, sociali, cene e concerti. Nel sostenere progetti per le scuole, che possano portare ad una continuità con Barbara, maestra, in manifestazioni sportive, per l’amore che Matteo nutriva per la bicicletta, in una donazione in libri alla biblioteca di Amatrice o nell’istituzione di una borsa di studio per gli studenti dell’Orvietano. Questo vorrebbe essere il nostro impegno sul territorio, per tutta la collettività. Ci piacerebbe che i cittadini si unissero a noi in questo progetto, e partecipassero affinché il ricordo di Barbara e Matteo possa restare vivo nel tempo.